Mancano 10 giorni alla rappresentazione del Verga nella zona Archeologica di Gravina in Puglia, una data storica che segna quindi l’arrivo di uno degli Autori più rappresentativi della Cultura Nazionale. Dopo il successo de “La Lupa” in Sicilia, nelle atmosfere del barocco e dei luoghi di Camilleri, continua il percorso del “Festival Verghiano” nel proposito di connessione culturale Sicilia – Puglia e Basilicata che include diverse città caratteristiche lucane, tra le quali Irsina e Montalbano Jonico, con epicentro Matera 2019 . La Novella che verrà messa in scena è quella di “Jeli il Pastore“, opera scritta e diretta dal regista Lorenzo Muscoso ispirandosi liberamente al testo di Giovanni Verga. L’adattamento, prodotto dalla Dreamworld Pictures, Teatroppiù AMG e Comune di Gravina in Puglia, vedrà impegnata una zona molto ampia, che partirà dal Ponte Acquedotto e si estenderà lungo la fontana e lo spazio poco sopra. Una scenografia naturale che include anche i vari edifici al fine di portare il pubblico a vivere la scena, tra il soffuso delle luci e il movimento dinamico degli attori. Una rappresentazione surreale che unisce il teatro al cinema e trasferisce nello spettatore il senso drammatico degli accadimenti che travolgeranno i vari protagonisti. Una narrazione che si sviluppa attraverso cause emotive che diverranno un unico linguaggio che si svelerà nel climax finale. Un’opera che risulta essere influenzata da dettami shakesperiani dal rimorso di Jeli (Vito Difonzo) nel rapporto con il padre , e poi il passaggio dall’alienazione alla follia che caratterizzeranno il suo status. Il racconto mette in evidenza anche quello che è l’incapacità del pastore di comprendere la sua stessa esistenza, la malasorte che lo colpisce lo riporta alla vita, dopo un trascorso nell’isolamento campestre. Emarginazione che trae ispirazione negli scatti Hopperiani e nella solitudine sorrentiniana, e dove l’accadimento porterà a una presa di coscienza e ricostruzione di un rapporto con la realtà circostante trovando conforto solo nel Massaro Agrippino (Tiziano Carlucci). La riscoperta dell’amore per Mara (Maria Dibattista), e del ritorno di quell’ antica amicizia con Don Alfonso (Amos Mastrogiacomo). Stati che si uniscono e soffrono del tempo, di ciò che li ha resi adulti e mortali, lontani quindi da quel trascorso adolescenziale e infinito. Un vivere nel crescente inganno alimentano dalla gente che porterà il pastore a estraniarsi dal tutto il resto e vivere nel delirio della gelosia che lo condurrà a un destino funesto. Un chiaro riferimento alla tragedia di Othello. Una struttura narrativa che si sviluppa attraverso costruzioni sintattiche raccordate da un Narratore omodiegetico (Claudio Popolizio) che diviene testimone e partecipante insieme a quelli che sono dagli abitanti del luogo (Corteo Storico Monfort), come Rocco (Gino Carbone), Peppe (Eldár Akhmedov), Giovanni (Leonardo Toscano) e Donna Lia (Stefania Carulli). Una rappresentazione in unicum astrazione sensoriale fatta di tonalità in lingua araba con le astrazioni di Cosimo Loprieno e Touria Lamlissa , effetti sonori e partiture musicali composte dei Maestro Donato Manco, Sario Ramingo che accompagneranno le varie scene. Una trasposizione che sarà anche riproposta nel suggestivo scenario dei sassi di Matera, Capitale della Cultura Europea.
Grandissimo successo in questa ultima replica de La Lupa presso il Castello di Donnafugata con centinaia di partecipanti che hanno applaudito con ovazione corale. L’evento introdotto dal Sindaco Peppe Cassì che ha dichiarato come “la cultura sia elemento essenziale e di crescita sul territorio elogiando l’opera, sia per grande interesse che ha riscontrato nel pubblico sia per ciò che rappresenta Giovanni Verga per il Patrimonio Nazionale”, affermazione che trova il consenso anche di Nuccio Iacono, Direttore Artistico della struttura che definisce “la Politica debba essere messa servizio della cultura e dare il massimo supporto alle varie espressioni e non il contrario”. Una performance celebrata anche dal Vice Sindaco Giovanna Licitra che ha visto in essa tutti “i colori e gli odori di una Sicilia contrastata tra convenzioni sociali ed emancipazione”. Presenti tanti ospiti presente, tra giornalisti e inviati nazionali, il noto fiscalista dello spettacolo Tonino Morina e Giovanni Di Stefano, Direttore del Polo Museale di Ragusa.
Il progetto verghiano che unisce culturalmente Ragusa e Matera nasce dalla volontà del regista Lorenzo Muscoso con l’Assessore al turismo Ciccio Barone, impegnato in prima linea in questo proposito, dimostrazione di una visione attenta a quelle che sono le potenzialità locali e l’importanza che possano assumere nel contesto europeo. Una nuova esperienza sensoriale che ha portato il pubblico a vivere la scena con un trasporto emotivo di spessore vissuto in una composizione linguistica tra Teatro e Cinema, fatta di suoni, luci e performance corporali che hanno rappresentato la meglio una sicilianità viscerale e drammatica. Interpretazione sopra le righe quella offerta da tutto il cast Luciano Busacca (Cantastorie), Giuseppina Vivera (Gna Pina), Germano Martorana (Malerba), Adriano Gurrieri (Nanni Lasca), Greta D’Antonio (Maricchia), Alessandro Campo (Bruno), Dario Guastella (Narratore), Giada Carnemolla (Ballerina), Daniele Basile (Tamburellista), Giorgio Marlemi (Parroco) e il Gruppo Folk Cettina Bellofiore e le 9 Nove Province.
Lo speciale della serata con il racconto della gente è visibile a questo link : https://youtu.be/Cz0vgJq_EDo
Overbooking per “La Lupa” , la nuova trasposizione dell’opera di Giovanni Verga nello scenario del Castello di Donnafugata. Quest’ultima replica voluta fortemente dal Sindaco Peppe Cassì e dall’Assessore al turismo Ciccio Barone, impegnati a garantire la continuità dell’ estate iblea nel segno della qualità artistica e longevità. Un evento che sposa a pieno le intenzioni dell’Arch. Nuccio Iacono, Direttore artistico della struttura nel far sì che il centro possa diventare il centro di aggregazione artistica culturale sul territorio del Commissario Montalbano. Lo spettacolo, scritto e diretto dal regista Lorenzo Muscoso e prodotto dalla Dreamworld Pictures, continua a far parlare di sé , una dimostrazione di quanto la Sicilia sia luogo d’eccellenza artistica che valorizza risorse e patrimonio. Una richiesta in continua crescita che vede, oltre un pubblico proveniente da tutta Italia, registrare la presenza di francesi, inglesi e russi, affascinati da questa rappresentazione. Gruppi organizzati che stanno sopraggiungendo da varie parti dell’isola per l’evento stanno rendendo tutto ancora più magico e incredibile. E’ stata quindi ampliata la capienza per accogliere l’audience in attesa. Il progetto fa parte del Festival Verghiano in connessione tra Sicilia – Puglia e Matera, supportato dal Parlamento Europeo che ha rinnovato il suo sostegno al progetto ritenendolo di interesse federale . Questa nuova messa in scena della Novella, unisce il cinema al teatro e che trasporta il pubblico dentro in unicum sensoriale in un inevitabile travolgimento emotivo. L’ Autore dichiara “che il suo desiderio è portare la gente a vivere l’esperienza artistica e il vissuto dei campi, attraverso composizioni estatiche e movimenti dinamici in un contesto dove il dramma cresce di intensità e spessore anche nel rapporto con il metafisico”. Quindi un chiaro riferimento alla tragedia greca, e per certi aspetti, a quel teatro elisabettiano senza tempo che fu proprio di Shakespeare. Ritorna, quindi, l’antagonismo tra la Gna Pina (Giuseppina Vivera) e Malerba (Germano Martorana) entrambi, vittime di un disagio esistenziale destinati alla disgregazione sociale. L’opportunismo di Nanni Lasca (Adriano Gurrieri), che passa dall’interesse per “la Roba” a una rivendicazione di una serenità familiare, sostenuto da Bruno (Alessandro Campo) che gli suggerisce la soluzione finale. Maricchia (Greta D’Antonio) sottomessa dal volere della madre e preoccupata del castigo di Dio. Ellissi temporali coreografati da una danza demoniaca interpretata da Giada Carnemolla e dalle partiture sonore di Flavio Burtone uniti dalla voce recitante di un Narratore (Dario Guastella) e dall’ introduzione dal Maestro Luciano Busacca, uno degli ultimi cantastorie. Una riproduzione scenografica e corale, dal mercato, Processioni di Pasqua, al rientro dei lavoratori dai campi di lavoro messi in scena dal gruppo folkloristico di Cettina Belfiore e le 9 Province. Per info e prenotazioni www.festivalverghiano.it
Overbooking per “La Lupa” , la nuova trasposizione dell’opera di Giovanni Verga nello scenario del Castello di Donnafugata. Quest’ultima replica voluta fortemente dal Sindaco Peppe Cassì e dall’Assessore al turismo Ciccio Barone, impegnati a garantire la continuità dell’ estate iblea nel segno della qualità artistica e longevità. Un evento che sposa a pieno le intenzioni dell’Arch. Nuccio Iacono, Direttore artistico della struttura nel far sì che il centro possa diventare il centro di aggregazione artistica culturale sul territorio del Commissario Montalbano. Lo spettacolo, scritto e diretto dal regista Lorenzo Muscoso e prodotto dalla Dreamworld Pictures, continua a far parlare di sé , una dimostrazione di quanto la Sicilia sia luogo d’eccellenza artistica che valorizza risorse e patrimonio. Una richiesta in continua crescita che vede, oltre un pubblico proveniente da tutta Italia, registrare la presenza di francesi, inglesi e russi, affascinati da questa rappresentazione. Gruppi organizzati che stanno sopraggiungendo da varie parti dell’isola per l’evento stanno rendendo tutto ancora più magico e incredibile. E’ stata quindi ampliata la capienza per accogliere l’audience in attesa. Il progetto fa parte del Festival Verghiano in connessione tra Sicilia – Puglia e Matera, supportato dal Parlamento Europeo che ha rinnovato il suo sostegno al progetto ritenendolo di interesse federale . Questa nuova messa in scena della Novella, unisce il cinema al teatro e che trasporta il pubblico dentro in unicum sensoriale in un inevitabile travolgimento emotivo. L’ Autore dichiara “che il suo desiderio è portare la gente a vivere l’esperienza artistica e il vissuto dei campi, attraverso composizioni estatiche e movimenti dinamici in un contesto dove il dramma cresce di intensità e spessore anche nel rapporto con il metafisico”. Quindi un chiaro riferimento alla tragedia greca, e per certi aspetti, a quel teatro elisabettiano senza tempo che fu proprio di Shakespeare. Ritorna, quindi, l’antagonismo tra la Gna Pina (Giuseppina Vivera) e Malerba (Germano Martorana) entrambi, vittime di un disagio esistenziale destinati alla disgregazione sociale. L’opportunismo di Nanni Lasca (Adriano Gurrieri), che passa dall’interesse per “la Roba” a una rivendicazione di una serenità familiare, sostenuto da Bruno (Alessandro Campo) che gli suggerisce la soluzione finale. Maricchia (Greta D’Antonio) sottomessa dal volere della madre e preoccupata del castigo di Dio. Ellissi temporali coreografati da una danza demoniaca interpretata da Giada Carnemolla e dalle partiture sonore di Flavio Burtone uniti dalla voce recitante di un Narratore (Dario Guastella) e dall’ introduzione dal Maestro Luciano Busacca, uno degli ultimi cantastorie. Una riproduzione scenografica e corale, dal mercato, Processioni di Pasqua, al rientro dei lavoratori dai campi di lavoro messi in scena dal gruppo folkloristico di Cettina Belfiore e le 9 Province. Per info e prenotazioni www.festivalverghiano.it